Dolori lancinanti
di ferite mai schiuse,
provocate da parole infette,
poesia dell'anima e del corpo.
Giorni persi a guardare il vuoto
mentre fuori la vita passa lenta,
vortice di pensieri inebriano lo spirito
i fiori si schiudono intorno a noi.
Giocando con il cuore e con la mente
la sua voce rimbalza come un eco in una caverna,
sento il fuoco che si spegne
fiamma purpurea che brucia gli animi.
Dei della luce e dell'oscurità,
esseri imperfetti di un altroquando,
governate la mia mente con falsi immagini,
predicate il mio futuro con falsi parole.
Visione incerta dell'esistenza,
i letti saranno le nostre tombe,
e la luce andrà sfiorendo pian piano,
cedendo il posto all'oblio.
giovedì, dicembre 20, 2007
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