Inquietudine di un sogno,
gocce di sudore si spargono sul mio corpo,
mentre l'aria acquista il sapore della ruggine.
Notte dopo notte,
sogni su sogni,
mi ritrovo nel paradiso di una vita artificiale.
Rispecchiandomi nelle gocce di rugiada,
amo sempre di più quell'immagine,
riflesso della mia anima.
Parole rubate all'amore,
riecheggiano festose nel mio cuore,
falso oro del povero eletto.
Deridendo la falsità,
mi nascondo dietro una maschera di cera
arrancando la giusta verità.
Nella mia mente riecheggiano le parole dei poeti dannati:
"Siamo i figli dei padri ammalati
svolazziamo muti attoniti e affamati".
Saggezza dei poeti di altri tempi
riempite l'inconscio e svuotate la mia anima
dai pensieri torbidi di questi giorni strani.
mercoledì, aprile 02, 2008
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