sabato, settembre 15, 2007

A Ophelia




Un istante di infinità
perso nei suoi occhi,
ove le immagini non hanno significato
e l'anima piccolo focolare di sensazioni
si alimenta di un fuoco soprannaturale.

In ricerca di non so cosa,
mi perdo nei sguardi vuoti,
di donne malsane
ritrovando il falso nulla
che una volta splendeva in lei.

Ophelia, pazza principessa
destinata ad un folle re,
eri l'unica che vedeva l'amore dove non esisteva,
l'unica cosciente della sua saggia follia,
persa in sogni dorati.

Galleggia ancora tra le rosse rose,
che come una cornice
vengono sbeffeggiate dalla tua bellezza,
divinità insignificanti difronte
all'unico fiore nero che coltivavi in grembo.

Ti ritroverò nei profumi dei fiori,
e come una dolce ape
usurperò il tuo sesso
saccheggerò la tua l'anima e
dormirò sulle tue bianche colline.

Sergio Di Salvo

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