lunedì, dicembre 04, 2006

L'esistenza dell'umanità

Esistono creature più di spirito di quanto sia l'uomo, semplicemente per gustare a fondo l'umorismo insito nel fatto che l'uomo si consideri il fine di tutta l'esistenza, ci sentiamo soddisfatti solo quando troviamo la nostra missione nella esistenza.
Se realmente un Dio ha creato il mondo, creò l'uomo come la scimmia di Dio, come continuo divertimento nelle sue troppe lunghe eternità.
Con il dolore quell'annoiato immortale solletica il suo animale preferito per trovare nei nostri gesti tragico-comici, nell'interpretazione delle sofferenze, ma soprattutto nella nostra inventiva spirituale, noi essere presentuosi, la sua unica fonte di gioia, poichè lui ci invento per scherzo, ebbe più spirito di noi e anche più gusto nello spirito.
Anche quando vogliamo umiliarci spontaneamente, la presunzione ci gioca uno scherzo in quanto noi uomini vorremmo essere, almeno in questa presunzione, qualcosa di assolutamente incomparabile e meraviglioso. La nostra unicità nel mondo! E' una cosa fin troppo inverosimile!
Gli astronomi che scrutano l'orizzonte al di là di questo mare ci insegnano che esistono altre stelle simili alla terra e quindi la goccia di vita nel mondo è senza significato per il carattere complessivo del mostruoso oceano di "divenire&trapassare".
Prendiamo l'esempio di una formica in un giardino, essa è altrentanto convinta di essere scopo e meta dell'esistenza del giardino, come lo siamo noi quando nella nostra fantasia associamo la fine dell'umanità come la fine della terra, anzi siamo ancora modesti se ci limitiamo a questo e non ad organizzare le onoranze funebri per il mondo l'universo e gli dèi.

Vanitas vanitatum homo

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