domenica, ottobre 29, 2006

Assenzio


Stasera mi è venuta la voglia di bere un pò di assenzio... certo non sarà lo stesso che bevevano Oscar Wilde, Baudelaire, Verlaine lo consumava di preferenza al Cafè Procope e Degas gli dedicò uno dei suoi quadri, lo sconsolato ritratto di una coppia di alcolizzati, intitolato semplicemente "L'assenzio". Verlaine lo definiva "il terzo occhio dei poeti".
Chissà com'era realmente l'assenzio... quello che bevo quì dovrebbe avere una gradazione di 80° ma non ci credo molto visto che scende anche troppo tranquillamente per me, cmq ho fatto una piccola ricerca:
Il contenuto alcolico è estremamente elevato per permettere alla clorofilla di restare stabile il più a lungo possibile(tra il 45% ed il 75%). Non viene, di solito, bevuto "d'un fiato", ma viene consumato dopo un rituale abbastanza elaborato nel quale uno specifico cucchiaio scanalato contenente un cubetto di zucchero è posto sopra un bicchiere, la zolletta viene bagnata con poche gocce di assenzio, le viene dato fuoco per poi spegerla versandoci sopra una dovuta dose di acqua, fintanto che lo zucchero risulta diluito in proporzione che va da 3:1 fino a 5:1. Durante questo rituale, i componenti che sono insolubili nell'acqua emergono dalla soluzione e rendono scura la bevanda; quella opalescenza lattiginosa è sempre stata chiamata "louche" (parola francese il cui significato è losco, torbido).
In pratica se l'assenzio che ho bevuto fino adesso... era realmente assenzio, allora dovevo essere già in un letto di ospedale in preda a crisi epilettiche e Delirium Tremens... umpfh mai che si trovi qualcosa di puro quì da noi, so che nella rete si trova la ricetta per farlo e si possono comprare gli ingredienti, e credo che sia anche legale da noi...

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