lunedì, ottobre 01, 2007

A mio padre

Quando la notte arriva,

ed il silenzio circonda il mio letto,

i sogni taglienti si fanno strada

come ricordi abusati,

e tu mi compari dinanzi

o padre mio,

tu che come un guerriero

hai lottato per la tua famiglia,

tu che con il tuo sangue

hai generato la vita, i sogni e le speranze

di questo povero eletto,

cosa hai meritato per i tuoi sacrifici

se non una lapide con due scritte,

ti sei beffeggiato della vita e della morte,

e con un solo sguardo

mettevi paura a colei che si è ostinata a portarti via

da questo mondo non degno della tua presenza,

e ora giaci nei miei ricordi e nei miei sogni,

attraverso essi continui a parlarmi,

mi rincuori con il tuo sorriso

ed io ci sto male,

il dolore di non poter riabbracciare ancora una volta

quella persona che ha saputo infondermi il coraggio,

mi hai insegnato a lottare, ed io adesso

dinanzi al riflesso della vita

piango lacrime impregnate di ricordi,

come desidererei che il mondo non finisse con la morte

come desidererei ancor di più abbracciarti

e sentire il tuo respiro che calma il mio animo,

tu e solo tu, padre mio

meriti una lode ed un monumento,

tu che hai combattuto contro le ingiustizie,

tu che hai aiutato tante anime dannate,

tu che con la logica hai soggiogato la vita,

tu che non avevi paura della morte,

tu che mi hai insegnato a non aver paura di niente,

tu e solo tu regnerai nei miei ricordi per tutta la vita.

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